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Due progetti

14 giugno 2010 di roberto

Due nuovi progetti dall’associazione. Uno in cantiere, l’altro già quasi operativo. Si tratta, il primo, di un convegno internazionale, da realizzarsi verso fine anno, che vedrebbe invitati partners iracheni, iraniani, turchi e siriani.  Lo scopo sarà l’incontro e il dialogo.

E’ ancora in fase di studio di fattibilità, assieme alla “Round Table” di Faenza, mentre IPB-Italia sarà patrocinatore gratuito.

Il secondo progetto di aiuto medico-sanitario alla città di Halabja sta per partire. Durante l’ultimo viaggio ad Halabja la delegazione di IPB-Italia ha avuto modo di visitare le strutture sanitarie. Sebbene sia in via di costruzione un ospedale con fondi giapponesi, quello esistente è più un dispensario con personale medico e paramedico molto carente così pure le apparecchiature mediche.

Ecco quindi l’iniziativa di mettere insieme un gruppo di lavoro con i nostri partners iracheni per mandare giù una equipe che possa effettuare un primo intervento sui bambini che noi abbiamo incontrato e che sono in seria necessità di aiuto. E’ previsto che l’equipe di medici di IPB-Italia farà anche formazione al personale medico e paramedico di Halabja.

La durata del progetto sarà di due settimane con possibilità di alternanza perchè ovviamente questi medici volontari che si recheranno in Iraq lo faranno utilizzando le loro ferie e permessi.

Di questo progetto vi sono già delle novità. L’equipe medica è già in via di formazione e sarà guidata dal dott. Giuseppe Barone, specialista in Medicina Nucleare, che assieme alla dottoressa Rossella Burzi, collega e consorte, in luglio farà un primo viaggio di valutazione delle necessità. Ritorneranno accompagnando in Italia Fatma Basm Jassm, una bambina malata di talassemia, che sarà ricoverata al Centro ematologico del’ospedale di Modena dove le verrà praticato un trapianto di midollo, efficace nei casi di Talassemia Major.

E’ già stata attivata l’ambasciata italiana in Iraq per la richiesta dei passaporti e dei visti per Fatma e la sua mamma che l’accompagnerà in questo “viaggio della speranza”, partito quasi per caso come spesso ci è accaduto. Le spese del viaggio saranno coperte dal Ministero della salute del Kurdistan, mentre IPB-Italia sosterrà le spese della loro permanenza nel nostro Paese.

Certo. Questo corollario al progetto sanitario in cantiere è una piccola cosa. Ma quella di Fatma è una vita che potrà essere salvata. Una favola di speranza e di pace che speriamo arrivi a un lieto fine.

Questo articolo è stato pubblicato il lunedì, giugno 14th, 2010 alle 17:55 ed è archiviato in Iniziative, Progetto Iraq. Tags: , , , . Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il Feed RSS 2.0 feed. I commenti sono chiusi, ma puoi fare un trackback dal tuo sito.



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