Intervista a Fulgida Barattoni (a cura di Carla Casazza - anno 2004) - IPB-ITALIA - Associazione per la pace, il disarmo, la soluzione nonviolenta dei conflitti

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Intervista a Fulgida Barattoni (a cura di Carla Casazza - anno 2004)

- Quando è nata IPB Italia, perchè e quale, in sintesi, la sua storia?

IPB –Italia nasce il primo marzo 2003 dopo un intenso lavoro effettuato all’interno dell’IPB di Ginevra per modificare uno statuto scritto alla fine dell’800, che non prevedeva uffici nazionali autonomi ma solo sette regioni mondiali.
L’essere riusciti a modificare lo statuto e quindi ad aprire legittimamente IPB Italia ha consentito a tutti i soci IPB siti nello stato italiano di potersi conoscere , raccordarsi, mettere in ponte sinergie e forze tali da offrire alla stessa componente italiana una maggiore rappresentanza e forza ai tavoli internazionali. Il primo marzo del 2003, si diceva, a Lugo di Romagna si è costituito IPB Italia ufficio nazionale autonomo: questo strumento offre all’IPB di Ginevra una maggiore possibilità di rapportarsi con i propri membri soci, soci decentrati e soprattutto con le istituzioni nazionali. Inoltre IPB Italia si proponeva di riuscire attraverso una coordinazione delle forze ad offrire alla diplomazia internazionale quella creatività, tradizione giuridica, sensibilità mediterranea ponte fra Oriente e Occidente che caratterizzano il genio italiano nel mondo.

- Quali sono i collegamenti tra IPB Italia e la sede generale di Ginevra?

Il quartiere generale di Ginevra, attraverso l’ufficio italiano di IPB Italia, porta avanti un progetto pilota sperimentale che se funziona aprirà le porte ad altre sedi nazionali autonome e alla possibilità di istituire una realtà IPB europea che si possa più legittimamente rivolgere alle proprie istituzioni nazionali.

- Esistono analoghe organizzazioni all’estero e in caso affermativo, sussistono dei contatti tra queste ed IPB Italia?

Sì. Sull’onda di questo progetto pilota è stato aperto un ufficio IPB a Barcellona appoggiato all’organizzazione Fundacio per la Pau, che ha realizzato il forum “Towards a World without Violence” del 23 – 27 giugno. Inoltre esiste un ufficio ad Oslo di raccordo con la Commissione del Premio Nobel, in quanto IPB gioca un ruolo fondamentale nella nomina annuale del Nobel avendo sia come Council che come singoli consiglieri il doppio diritto di nomination. Questo, in virtù della profonda amicizia che legò Bertha Von Sutter (past president IPB Ginevra) e Alfred Nobel (padre della fondazione Nobel); fu proprio la Von Sutter a convincere Nobel a devolvere il ricavato del suo brevetto della polvere da sparo a favore del premio omonimo.

- Lo scorso giugno 2004, IPB Italia ha partecipato al Forum “Toward a World without Violence” di Barcellona dove ha presentato un progetto europeo contro le armi. Cosa è emerso da questa esperienza?

Alla data attuale nella compagine internazionale esistono due realtà forti impegnate per il controllo del traffico delle armi:

- la campagna globale Control ARMS, promossa da IANSA (International Network for Small Arms), Safer World ed Amnesty International, che sostiene un A.T.T. (arms trade treaty) globale che fissa dei punti minimi comuni per il controllo sul commercio delle armi a livello globale e a livello europeo spinge per la implementazione del codice etico ;
- IPB – IPPNW (Internacional Phisicians for the Prevention of Nuclear War) – IALANA (International Lawyers Against Nuclear Arms) tre organizzazioni mondiali rappresentanti rispettivamente la società civile, medici e giuristi (sessioni italiane di IPPNW e IALANA) che in questi ultimi due anni si sono unite in una coalizione e attraverso un attento scrupoloso studio giuridico delle migliori leggi esistenti a livello nazionale in Europa, grazie all’uso di una griglia di analisi comparativa, hanno scritto un progetto di regolamento europeo che discostandosi dalle logiche dei minimi livelli comuni intende offrire una proposta di legge: questa, prendendo il meglio che a livello giuridico i paesi europei possiedono, si propone di colmare una grave, gravissima lacuna giuridica ancora oggi pendente a livello europeo. L’Europa, infatti, in base all’art.23 de Trattato di Amsterdam (ex art.9 del Trattato di Maastricht) ha l’esclusiva competenza di regolamentare la commercializzazione di TUTTI i prodotti dell’Unione con limitazioni attentamente regolamentate (art.26 del Trattato di Amsterdam, comma 2 – lista del 15/4/1958). Questa lacuna giuridica ancora oggi esistente a livello europeo ha lasciato spazi aperti ad accordi tra nazioni che in aperta violazione delle norme del mercato comune si sono messe d’accordo fra di loro definendosi le regole proprie fuori da qualsiasi forma di controllo o gestione comunitaria (Framework Agreement of Farnbourgh, luglio 2000). A Barcellona, così come a Dublino lo scorso dicembre al meeting europeo delle ONG impegnate sul fronte del controllo del commercio delle armi, e ancora il prossimo 7-8 settembre a Bruxelles, abbiamo cercato e cerchiamo di unire gli sforzi della Campagna Control ARMS con quelli della coordinazione IPB - IPPNW – IALANA dove, seppure la prima sul piano globale, la seconda sul piano europeo, possono rappresentare una chiave per aprire una importante speranza: facendo leva su una competenza obbligatoria della comunità europea ci si propone di ottenere un regolamento per sua natura legalmente vincolante (il codice etico non lo è) delle armi lecite prodotte nei paesi europei. Inoltre è stata aperta una petizione di raccolta firme a supporto di EU ARMS Trade Regulation Project.

- Sempre in ambito di disarmo, esistono iniziative nel territorio italiano?

La Campagna Control ARMS che in Italia prende il nome di ControlARMI ed è coordinata da Amnesty International, tra i cui firmatari e sostenitori vi è anche IPB e che noi appoggiamo fortemente.

- Lo scorso febbraio ha avuto luogo la bella esperienza del Concorso Internazionale “Una Favola per La Pace” che ha avuto grandissimo successo. Ci può anticipare qualcosa sulla seconda edizione?

A grande richiesta siamo stati chiamati ad organizzare la seconda edizione del Premio, già da tempo prevista per il 21 maggio 2005, che ha calorosamente ottenuto il patrocinio dell’UNESCO per il carattere sempre più internazionale che vuole dare a questa manifestazione. Abbiamo l’appoggio anche della Provincia di Ravenna e del Comune di Lugo. Per una illuminata intuizione del sindaco uscente del Comune di Lugo Maurizio Roi, la cerimonia di premiazione sarà fatta coincidere con la manifestazione “La città del bambino” al fine di infondere capillarmente nelle giovani generazioni il messaggio della favola per la pace lanciato da IPB Italia.

- Il primo luglio a Roma, il presidente IPB Cora Weiss è stata insignita del Premio Colomba D’Oro. Ce ne parla?

La felice coincidenza che ha portato Ivano Barberini, ex presidente della Lega delle Cooperative nazionale italiana ed attuale presidente della ICA (International Cooperative Alliance), a ricoprire anche la presidenza dell’importante associazione italiana Archivio per il Disarmo (membro storico, uno dei più antichi, dell’IPB di Ginevra) ha fatto sì che si riunissero antiche tradizioni storiche: infatti Robert Owen, padre del cooperativismo di stampo socialista che con i suoi scritti portò alla fondazione della ICA, impegnata a garantire attraverso il lavoro dignità, libertà e giustizia per la gente, William Maxwell primo presidente ICA nel 1895 e Elie Ducommun fondatore dell’IPB di Ginevra, si ritrovassero in quell’unico bacino di ingegni che fu il Congresso Internazionale della Lega Pace e Libertà; esso si riuniva annualmente a livello internazionale e in un epoca in cui telefono fax ed e-mail non esistevano costituiva l’unico momento forte in cui si potevano esprimere ingegni di quel tempo come Albert Gobat, Nobel nel 1902, Frederick Bayer ed Ernesto Moneta, Nobel nel 1908, Enry Dunant, fondatore della Croce Rossa Nobel nel 1901, Stewart Mill, Carl Marx, Charles Le Monnier, Victor Hugo e non ultimo Giuseppe Garibaldi.