2009 - IPB-ITALIA - Associazione per la pace, il disarmo, la soluzione nonviolenta dei conflitti

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Archivio del 2009

A Erbil (Iraq) il Sinodo della Chiesa Caldea

28 aprile 2009 Pubblicato da roberto

Inizia oggi a Erbil, nel nord dell’Iraq, il Sinodo della Chiesa Caldea. La giornata di oggi sarà vissuta nella preghiera, nella meditazione, nell’incontro.

Seguiranno alcuni giorni di lavoro, di discussione e confronto, in un momento non facile nè per la Chiesa nè per la società e tutta la gente che vive in Iraq: ne “L’opinione di” di Mosaico di pace, Renato Sacco (che più volte si è recato in Iraq) ci invita a unirci alla preghiera per questo vissuto in un clima di guerra e di morti innocenti.

Per leggere l’articolo intero:
http://www.peacelink.it/mosaico/a/29358.html

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Nucleare: tre buone notizie?

26 aprile 2009 Pubblicato da roberto

Grazie alla segnalazione del prof. Angelo Baracca, nostro Socio onorario e membro del Comitato scientifico di IPB-Italia, riportiamo la traduzione in italiano di un comunicato proveniente dall’organizzazione francese “Action des Citoyens pour le Désarmement Nucléaire (ACDN)“. Possiamo dare un po’ di spinta alle nostre flebili speranze di disarmo concreto?

Alla vigilia del 23° anniversario dalla catastrofe nucleare di Chernobyl, apprendiamo tre buone notizie per il futuro del pianeta e la salute dei suoi abitanti. La prima è venuta da Strasburgo: Il Parlamento europeo ha adottato  lo scorso 24 aprile, con una schiacciante maggioranza (271 voti a favore, 38 contro, 29 astensioni) un rapporto dalla sua Commissione per gli affari esteri (detto “Report Beer”), che raccomanda al Consiglio europeo di “adoperarsi per l’eliminazione di tutte le armi nucleari da ora al 2020″ proponendo come strumenti concreti di attuazione il “Modello di Convenzione sulle armi nucleari” e il “Protocollo Hiroshima-Nagasaki” proposto dalla Campagna dei “Mayors for Peace”, entrambi sostenuti dal network globale “Abolition 2000″. La data del 2020, aggiunta con un emendamento al “Report Beer”, precisa nel tempo l’obiettivo fissato dal Presidente Obama nel suo discorso del 5 aprile a Praga.

La seconda buona notizia arriva da Roma, dove, lo stesso 24 aprile, negoziatori russi e americani si sono mostrati, dopo una giornata di discussione, molto ottimisti circa l’esito degli imminenti colloqui Russo-americani che cercano di sostituire, prima della fine di quest’anno, il trattato START con un altro trattato che spinga ulteriormente alla mutua riduzione delle armi nucleari strategiche.

La terza è venuta dal Belgio, dove il Parlamento ha recentemente adottato all’unanimità una legge che vieta la fabbricazione, l’uso, il trasferimento e lo stoccaggio di tutte le armi contenenti uranio impoverito, legge che entrerà in vigore il 21 giugno. Le polveri di uranio derivanti dall’uso di queste armi (notoriamente usate in Iraq, nei Balcani, in Afghanistan e forse di recente a Gaza) sono una fonte di catastrofe sanitaria.

Il Belgio è il primo paese a interdire queste armi. Ci si può aspettare un effetto trainante.

La resistenza da alcune autorità, tuttavia, adombra queste prospettive.

A Parigi, il Presidente della Repubblica mantiene il suo attaccamento all’idea di una forza d’attacco, né dice nulla sulla presenza di armi con uranio impoverito in Francia, e tenta di esportare dappertutto le centrali nucleari “per uso civile”, senza considerazione sugli immensi rischi che ciò comporta, esemplificati da Chernobyl e aggravati dal rischio di proliferazione. A Ginevra, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) resta legata a l’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA), da un accordo del 1959 che impone silenzio e menzogne sui rischi radioattivi. Così l’OMS imputa meno di 60 morti per l’incidente di Chernobyl, quando decine di esperti internazionali citati da Greenpeace International nel 2005 ne hanno attribuito quasi 200.000. A Gaza infine, tre mesi dopo il suo impegno in tal senso, l’AIEA non ha ancora inviato nessuno che indagasse sull’eventuale uso di armi radioattive durante l’operazione israeliana denominata “Piombo Fuso”.

Conoscendo che il pianeta è minacciato da più di 25.000 armi nucleari totalmente inutili, da milioni di tonnellate di rifiuti radioattivi, e 438 reattori nucleari che non producono nemmeno il 3% dell’energia totale consumata nel mondo, “è assurdo aspettare una nuova Hiroshima o Chernobyl per avviarsi verso l’unica strada sensata: quella che porta verso l’Europa e un mondo senza armi o centrali elettriche nucleari”.

N.B. L’ACDN invita gli elettori europei a votare solo per i candidati che s’impegneranno in tal senso.

Action des Citoyens pour le Désarmement Nucléaire (ACDN)

31, Rue du Cormier – 17100 - SAINTES

Tel : 06 73 50 76 61

http://www.acdn.net/

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I tesori di Baghdad

18 aprile 2009 Pubblicato da roberto

Credo sia un evento da non perdere, la mostra che si terrà a Roma tra il 20 e il 29 aprile prossimi (con inaugurazione il 22 alle 18,30). “I tesori di Baghdad” infatti, oltre ad essere una “personale” dell’artista e giornalista Saad Hussin - personaggio non nuovo a rassegne anche nel nostro Paese - vuole dare anche un sostegno all’opera che l’associazione Emergency svolge da molti anni a favore del martoriato popolo iracheno: il 40% delle opere vendute, infatti, verrà devoluto al centro di riabilitazione che l’associazione umanitaria gestisce a Sulaymania, nel Kurdistan iracheno.

           Un ricordo è doveroso, avendone noi stessi visitata la struttura nel 2006: il moderno ospedale non solo garantisce gli interventi di soccorso e riabilitazione alle numerosissime vittime delle mine tuttora presenti nel Paese, ma, in un passo successivo, anche la forza di reagire al cambiamento nella propria vita e l’apprendimento di un’occupazione; ed ecco gli allora pastori, ad esempio, imparare mestieri diversi quali quello di falegname, fabbro o calzolaio.

Quindi, prendete nota!

Inaugurazione mercoledì 22 aprile ore 18,30

Auditorium di Roma, Peduncolo Archeologico

Viale Pietro de Coubertin, Roma

La mostra resterà aperta dal 20 al 29 aprile

Il 40% della vendita delle opere verrà devoluto al Centro di Riabilitazione e Reintegrazione sociale di Sulaimaniya, Nord Iraq

Ingresso gratuito - Per informazioni 328 1430500 – saad.hussin@yahoo.it

Leggi il comunicato stampa!

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La lunga ombra del sole di Hiroshima

17 aprile 2009 Pubblicato da roberto

Dopo un periodo di stasi, nel mese di dicembre 2008 la mostra itinerante fotografica e multimediale è sbarcata in Sicilia! Dal Comune di Agrigento riprende il suo percorso che la vedrà toccare, nello spazio di due anni, numerose località dell’isola.

Qui di seguito un breve aggiornamento alla data dell’articolo.

La mostra e’ giá stata ospitata in diversi Comuni della provincia di Agrigento. Il 1 Maggio sara’ a Raffadali . Seguiranno Realmonte, Siculiana, Sciacca e Palma di Montechiaro. Nel mese di giugno sara’ nella provincia di Caltanissetta e, via via, nelle altre province.

Pubblicheremo quanto prima un calendario completo del percorso.

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8 marzo a Montelupo Fiorentino

9 marzo 2009 Pubblicato da roberto

L’8 marzo scorso l’Associazione è stata invitata dal Comune di Montelupo Fiorentino, già appartenente alla “Mayors for Peace” e passata tappa della nostra “mostra itinerante”. L’occasione è data dalle celebrazioni commemorative in ricordo di un episodio tragico della nostra Resistenza, la deportazione di numerosi cittadini verso il campo di sterminio di Mauthausen.

Qui sotto una breve riflessione a conclusione della cerimonia.

Vi sono luoghi dove la passata follia del fascismo e del nazismo sembra non avere avuto la risonanza storica pure ad essi dovuta. Noi tutti ricordiamo ad esempio le tragedie di Marzabotto, le fosse Ardeatine… eppure ogni paese ha pianto i suoi morti!

8 marzo, allora, a Montelupo Fiorentino; e non, come si potrebbe credere, per la “festa della donna”. Ché per la “città della ceramica” nei pressi di Firenze questa data ricorda ben altro anniversario. Nei giorni tra il 4 e l’8 marzo 1944 infatti, a seguito degli scioperi indetti pochi giorni prima contro la guerra (vedi ad esempio qui per approfondire), le autorità tedesche e fasciste operarono rastrellamenti in tutta la zona, che portarono a Montelupo all’arresto di 30 persone, e per 21 di esse iniziò un viaggio drammatico verso Mauthausen.

… Che dire di questo giorno? Non sono solo i libri di storia a dover mantenere memoria di questi fatti ma soprattutto noi stessi, umani della nostra epoca. Anche se ci crediamo più buoni, più bravi; anche se riteniamo tutto questo oramai frutto di follie del passato.
La storia si ripete, e anche il nostro mondo globale e interconnesso genera tuttora i germi di nuove dittature e nuove follie. E’ compito di noi umani pensanti far tesoro degli orrori vissuti e raccontati, cercando di concretizzare l’urlo che dalle menti sbigottite richiama ancora: “Mai più!”.

Nota: E’ online (link a sito esterno) l’album fotografico delle immagini scattate durante il corteo e la cerimonia commemorativa.

Vedi anche: Si presenta il “Libro dei deportati”: è la prima volta per la Toscana

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