2007 aprile - IPB-ITALIA - Associazione per la pace, il disarmo, la soluzione nonviolenta dei conflitti

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Archivio del mese aprile 2007

A Ceriano Laghetto (MI) “La lunga ombra del sole di Hiroshima”

27 aprile 2007 Pubblicato da roberto

Dal 25 al 29 aprile la mostra “La lunga ombra del sole di Hiroshima” è stata aperta nella Sala Consiliare del Comune di Ceriano Laghetto. Alla inaugurazione svoltasi durante la manifestazione del 25 aprile erano presenti il Vicepresidente e il Segretario di IPB Italia, rispettivamente Sig. Cristiano Franceschini e Sig. Roberto Del Bianco che insieme al Sindaco, Antonella Ferrario, al Presidente della locale Associazione Combattenti e Reduci, Gaetano Ferrario e al Sig. Francesco Tuscano, fratello di Bruno Tuscano medaglia d’oro al merito della Repubblica Italiana e martire per la libertà d’Italia, hanno tagliato il nastro tricolore d’apertura.
La manifestazione è poi proseguita con interventi nella Piazza principale del paese dove scuole, associazioni, giovani della classe 1989 e autorità presenti hanno portato ciascuno la propria testimonianza ispirata alla ricerca della pace e della democrazia. Fondamentali gli interventi dei rappresentanti di IPB Italia che hanno ricordato con passione lo scopo e la finalità della loro associazione e il difficile lavoro di rete che si sta compiendo con paesi in grave difficoltà come l’Irak.
Da due anni Ceriano Laghetto aderisce a IPB Italia e ai “Mayors for Peace” e da un anno alle “Città della Memoria” che si impegnano a realizzare manifestazioni e momenti di approfondimento sul secondo conflitto mondiale al fine di farne memoria non solo in termini di testimonianza storica ma soprattutto per stimolare la riflessione su ciò che non deve più accadere. La mostra “La lunga ombra del sole di Hiroshima” diventa dunque un tassello importante di questo percorso civico.

Nota: Alcune immagini della giornata

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President’s Remembrance for Mayor Itoh of Nagasaki.

19 aprile 2007 Pubblicato da roberto

Ecco il testo inviato dalla Segreteria della Campagna mondiale “Mayors for Peace” che ricorda l’uccisione del Sindaco di Nagasaki Iccho Itoh e indirizza al messaggio di cordoglio del Sindaco di Hiroshima Akiba Tadatoshi.
Ci uniamo anche noi al cordoglio, e credo che il gesto più efficace per ricordare il defunto Sindaco, sia di agire con sempre maggiore fermezza, e tutti insieme, per il raggiungimento dello scopo della Campagna, l’abolizione totale delle armi nucleari in tutto il pianeta.

From: Mayors for Peace <mayors@pcf.city.hiroshima.jp>
Date: 19-apr-2007 9.49
Subject: President’s Remembrance for Mayor Itoh of Nagasaki.
To: International Peace Bureau Italian Office < fulgida@ipb-italia.org>

Dear Fellow NGO friends,

On April 17, 2007, Mr. Iccho Itoh, mayor of Nagasaki and vice president of
Mayors for Peace, was struck down by an assassin’s bullets. He passed away
in the morning of the 18th. Mayor Itoh contributed enormously to the growth
and development of Mayors for Peace. We issue the following statement to
honor his accomplishments and express our heartfelt grief.

http://www.mayorsforpeace.org/english/topic/nagasaki-remembrance.html

If you would like to send messages of condolence, the email address for the
Mayor’s Office of Nagasaki is: hisho@city.nagasaki.lg.jp.

Sincerely yours,

Yasuyuki Yakushiji
Division Director
Mayors for Peace Secretariat

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L’uccisione del sindaco di Nagasaki

19 aprile 2007 Pubblicato da roberto

Il sindaco di Nagasaki, Itcho Ito di 61 anni, particolarmente attivo sul fronte pacifista per i suoi interventi a favore del disarmo atomico, è morto oggi (18/4) dopo essere stato raggiunto dai colpi di arma da fuoco sparati da un membro di un’organizzazione collegata alla Yamaguchi-gumi, la più potente yakuza (mafia) giapponese. L’assassino, Tetsuya Shiroo è stato subito arrestato dalla polizia locale.

Candidato al quarto mandato, il sindaco di Nagasaki si era distinto in questi anni per la sua ferma denuncia del riarmo internazionale e per aver criticato le potenze nucleari, ed in particolare gli Stati Uniti, per non far avanzare sforzi per il disarmo atomico. “Gli Stati Uniti stanno permettendo lo sviluppo nucleare di altri paesi e sono in fase di costruzione di un sistema di cooperazione di tecnologia nucleare” - aveva denunciato lo scorso agosto Ito durante la cerimonia di commemorazione del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki di fronte a circa 5.000 sopravvissuti, autorità, diplomatici ed invitati, oltre che al primo ministro Junichiro Koizumi. In quell’occasione il sindaco di Nagasaki aveva affermato che “il trattato internazionale per prevenire la proliferazione nucleare è al bordo del collasso”.

Insieme col sindaco di Hirioshima, Akiba Tadatoshi, il sindaco di Nagasaki era promotore dell’iniziativa “Mayors for Peace”, che accoglie i sindaci di tutto il mondo impegnati nelle politiche di disarmo progressivo degli armamenti nucleari. “Mayors for peace” si incarica di facilitare la collaborazione e il coordinamento tra le città che sostengono il progetto di un’abolizione totale delle armi nucleari. Il suo compito principale è il lavoro, in sede internazionale, atto a costruire una precisa consapevolezza riguardo il pericolo degli armamenti nucleari in vista di un disarmo generalizzato. “Mayors for peace” è anche formalmente impegnata nel perseguire una duratura pace mondiale con un’opera di denuncia e di intervento in caso di carestie, povertà, accoglienza di rifugiati, abusi nei diritti umani, crimini ecologici e in ogni altro caso che metta in crisi la pacifica coesistenza tra i popoli.

Il 6 luglio 2006, per le celebrazioni del 10° anniversario del parere espresso dalla Corte internazionale di Giustizia circa l’illegittimità dell’uso e della minaccia dell’uso dell’arma nucleare, il vice presidente della Campagna e sindaco di Firenze Leonardo Domenici ha fatto pervenire all’attuale presidente e sindaco di Hiroshima, Akiba Tadatoshi, una lettera con la quale, insieme a tutti i sindaci italiani, chiede che tutte le armi contemplate nella definizione “Armi di Distruzione di Massa” - nucleari, chimiche e batteriologiche - vengano definitivamente abolite.

Va ricordato che il 18 gennaio 1990 l’allora sindaco di Nagasaki, Hitoshi Motoshima, fu colpito dai colpi di pistola sparati da un estremista di destra, ma il primo cittadino si salvò. Motoshima finì nel mirino perché aveva apertamente criticato il defunto imperatore Showa (Hirohito) per aver spinto il Giappone nella Seconda guerra mondiale, accusandolo quindi indirettamente di aver cagionato l’olocausto nucleare di Hiroshima e Nagasaki del 1945. [GB]

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IL CORDOGLIO DEL SINDACO DOMENICI PER LA TRAGICA SCOMPARSA DEL PRIMO CITTADINO DI NAGASAKI

18 aprile 2007 Pubblicato da roberto

Ufficio Stampa Comune di Firenze - COMUNICATO STAMPA

Carissimi, inoltro il comunicato stampa del Sindaco di Firenze e Vice Presidente di MfP Leonardo Domenici, nel quale si esprime il cordoglio per il cruento assassinio.
Mi associo alla preoccupazione derivata dell’evento accaduto ieri in un Paese dove finora niente lasciava prevedere questo tipo di omicidi. Avendo avuto l’opportunità di incontrare personalmente Itcho Ito in occasione del 60° anniversario della esplosione della bomba atomica di Hiroshima, posso testimoniare quanto anche durante la 6° conferenza internazionale, svoltasi in concomitanza con le diverse celebrazioni tenutesi dal 6 al 9 agosto 2005, il Sindaco di Nagasaki prese parte attiva alla stesura del documento finale che fino al 2009 guiderà gli scopi e le aspettative dell’organizzazione internazionale Mayors for Peace. L’impegno anche personale, assunto in quella occasione, con maggior forza ora, a causa di questa perdita, proseguirà nel rispetto delle attese, motivate in quel documento sottoscritto dalle istituzioni locali rispetto alla denuclearizzazione e all’abolizione di tutte le armi di distruzione di massa nel mondo entro il 2020.

Ufficio Stampa - Comune di Firenze
Palazzo Vecchio - P.za Signoria, 1 - 50122 Firenze
Tel. 055 276 8075 - Fax 055 276 8282


Cordoglio del sindaco Leonardo Domenici per la tragica morte del primo cittadino di Nagasaki Itcho Ito, ucciso ieri a colpi di pistola durante la campagna elettorale. “Come sindaco di Firenze e come vicepresidente di Mayors for Peace, associazione di cui Ito era esponente di primo piano - scrive il sindaco - esprimo il più profondo sgomento e il sincero cordoglio per sua la tragica scomparsa. La battaglia da lui condotta con appassionata determinazione per la messa al bando delle armi nucleari e per lo sviluppo di relazioni pacifiche tra gli Stati e tra i popoli di tutto il mondo, sarà l’obbiettivo che i sindaci delle città che aderiscono a Mayors for Peace continueranno a perseguire adesso anche nel ricordo e nel nome di Itcho Ito”.
(ag)

Nota: Il comunicato stampa di Susanna Agostini, Consigliere comunale in Firenze

Alcuni articoli dalla stampa online:


e altri dalla ricerca su Google.

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I bambini invisibili di Haiti

1 aprile 2007 Pubblicato da roberto

Da Massimo Toschi, nostro Socio e funzionario alle Nazioni Unite, un articolo che svela notizie a noi sconosciute, da un Paese quasi dimenticato…

In questi ultimi mesi la situazione dell’infanzia nel paese sudamericano è balzata prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale, per i drammatici casi di sequestri di bambini dai bus scolastici da parte di gruppi armati criminali

Massimo Toschi attualmente è impegnato a Haiti, come “Responsabile per l’infanzia Missione di Pace e di Stabilizzazione delle Nazioni Unite”

In due giorni, a metà dicembre scorso, sono stati rapiti 29 bambini (di cui 13 in un unico sequestro di uno scuolabus) per un totale di 59 casi in un solo mese, creando una situazione di panico generale nella popolazione da indurre il governo haitiano alla chiusura anticipata delle scuole a livello nazionale.

Proprio in questi giorni il Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York ha adottato la Risoluzione n. 1743 (con cui viene rinnovato il Mandato della Missione di pace ad Haiti) nella quale, al punto 17, esprime una dura condanna delle violazioni contro i bambini nel contesto della violenza armata, e in modo particolare contro gli abusi sessuali e gli stupri di bambine.

La lista di violazioni e discriminazioni delle quali l’infanzia di Haiti è vittima è tristemente lunghissima. In modo particolare per le femmine. Come riportato dall’UNICEF nel Child Alert: Haiti, pubblicato nel marzo 2006, un bambino su quattordici non riuscirà a festeggiare il suo primo compleanno; il tasso di mortalità entro i 5 anni è 120/1.000: in altre parole un bambino ogni otto non raggiungerà i 5 anni. Un minore su sette è orfano di almeno un genitore; elemento che, combinato con la situazione di povertà che affligge il paese, fa sì che moltissimi bambini vivano in una situazione di gravissima vulnerabilità, rendendoli facile preda di sfruttatori. Come confermato dall’assurdo fenomeno - tanto assurdo da sembrare anacronistico nel 2007 a poco più di un’ora di volo dalle spiagge della Florida - dei circa 280.000 bambini restaveks, bambini in domesticità (che non è altro che una definizione addolcita per indicare la schiavitù), sfruttati nei lavori domestici e in molti casi ripetutamente picchiati e abusati sessualmente, dove, ancora una volta, sono le bambine le più colpite, rappresentando il 75% di questa cifra.

Ragion per cui molti di loro preferiscono la vita di strada. A Port-au-Prince, la capitale, si stima ci siano 2.500 bambini di strada che vivono di elemosina per guadagnarsi 20 gourdes con cui sfamarsi (meno di 50 centesimi di euro) e quindi ulteriormente vulnerabili allo sfruttamento, soprattutto sessuale, o al traffico.

Come evidenziato dalla menzionata Risoluzione del Consiglio di Sicurezza, gli abusi sessuali sulle bambine hanno raggiunto livelli drammatici. Secondo uno studio pubblicato recentemente dalla Banca Mondiale si stima che il 46% delle minorenni siano state vittime di abusi sessuali domestici. A Cité Soleil e Martissant (zone della capitale colpite dalla violenza armata) molte ragazze sono state vittima di stupro, e in molti casi di stupri collettivi. L’unità per la protezione delll’infanzia di MINUSTAH ha riportato 29 casi nell’ultima settimana del mese di novembre, tra cui quello di una ragazza quindicenne vittima di uno stupro collettivo da parte di sei persone armate.

Come se non bastasse il drammatico livello di povertà che ne fa il paese più povero del continente americano, Haiti è vittima della violenza armata di alcuni gruppi responsabili del traffico della droga e di armi, sequestri, stupri e altre attività criminali e di destabilizzazione politica.

Negli ultimi anni questi gruppi si sono resi responsabili di ulteriori violazioni dei diritti dei bambini: arruolandoli come soldati e coinvolgendoli con la forza nelle file armate come messaggeri, prostitute, fino all’inumano utilizzo come scudi umani durante gli scontri a fuoco, per poi colpevolizzare i peace-keepers di eventuali vittime.

In molti casi gli autori delle violazioni e di questi atti criminali sono a loro volta minori. Tra le 21 persone arrestate a fine dicembre come responsabili dei casi dei sequestri degli scuolabus, 7 erano minorenni. Occorrerebbe tener conto che questi bambini sono stati forzati a prendere parte alle attività criminali, in molti casi minacciati a morte. A causa dell’inoperatività del sistema giudiziario minorile nazionale, la maggior parte dei ragazzi in conflitto con la legge viene dimenticata in centri di detenzione contrari ai diritti della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Solamente a Port-au-Prince si contano 114 bambini e 29 bambine in detenzione, di cui solo 5 sono stati giudicati da un giudice minorile.

In queste ultime settimane si è verificata una significativa diminuizione del numero dei sequestri, grazie alle operazioni militari condotte dai Caschi Blu della missione di pace delle Nazioni Unite, insieme con le forze di polizia haitiane, che hanno all’arresto di alcuni responsabili dei gruppi armati criminali. Il risultato immediato è rappresentato dai colori delle divise dei bambini (ogni scuola ha le divise di un colore diverso), che ogni mattina riempiono le strade di Port-au-Prince.

Tuttavia, considerando che tra gli indicatori riportati dal menzionato Child Alert: Haiti dell’UNICEF, il 55% dei bambini ha accesso al primo ciclo scolastico, solamente il 2% finisce le scuole secondarie e circa un ragazzo su tre, tra i 15 e i 18 anni, è analfabeta, il lavoro da fare per l’infanzia dimenticata di Haiti è ancora moltissimo.

Per maggiori approfondimenti sull’infanzia di Haiti: film-documentario sui bambini soldato Les enfants perdus de Cité Soleil, visionabile su www.minustah.org; progetto sostenuto dall’UNICEF Italia ad Haiti su www.unicef.it/haiti; vedi anche www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/list_content.srv?id=2092#

Nota: Articolo pubblicato su http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3231

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